Capisco che lo scopo dei produttori di camere d'aria sia quello di venderne il più possibile, e che a chi usa poco la bici non importa di ricomprarle nel caso in cui non riescano a ripararle.
Ma stanno aumentando coloro che usano la bici quotidianamente, e che proprio per questo uso più intenso hanno maggiori probabilità di foratura e sentono la necessità di ripararle il più possibile prima di gettarle definitivamente (anche se è possibile comunque riciclarle per altri scopi).
Stanno anche aumentando quelli che posseggono più biciclette, di diverso tipo: pieghevoli, city bike, mountain bike ecc., da usare in occasioni diverse, e magari anche i carrelli.
Insomma considerando l'aumento di ciclisti e di camere d'aria vendute, forse è il caso che l'industria inizi a pensare non solo a ridurre i prezzi, ma anche e soprattutto a ridurre gli sprechi (con conseguente impatto sui costi per il cliente finale), camere d'aria non solo più robuste, ma anche più facilmente riparabili.
Uno dei problemi che aveva sollevato un blogger spagnolo, di cui non ritrovo il link, e che ho riscontrato anche io è quello dei rilievi (o nervature) sulla camera d'aria, nei punti di giunzione o comunque per irrobustirla, questi rilievi impediscono un corretto trattamento per stendere il mastice ed al contempo impediscono di far aderire perfettamente le toppe.
Non si potrebbe innervare le camere d'aria all'interno, lasciando l'esterno liscio ?
Non si potrebbe innervare le camere d'aria all'interno, lasciando l'esterno liscio ?
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