Stamattina riflettevo sui discordanti commenti alla notizia della rastrelliera per le biciclette appena installata da una grande azienda di telecomunicazioni, per i propri dipendenti e consulenti ciclomobilisti, nei suoi uffici periferici.
Il bicchiere mezzo vuoto.
La discordia nasce innanzitutto dalla
tendenza dei ciclisti urbani a vedere il bicchiere sempre mezzo vuoto, anche per
colpa di chi finora si è occupato di mobilità ciclabile, siano essi
associazioni o amministratori, che è stata vista prevalentemente in
senso ludico, anche se le cose stanno cambiando da un paio d'anni a questa parte.
L'altro motivo di discorsia è nasce
dal fatto che i ciclomobilisti chiedono parcheggi (oltre che mobilità
sicura) che siano quantomeno utili e diffusi come quelli disponibili all'estero, ma i mobility manager (comunali o aziendali) o comunque coloro che
decidono se, quali e dove installarli non hanno idea delle reali
necessità sia in termini di struttura che di posizionamento, e magari si scontrano anche con il management aziendale con problemi di costi e di spazi.
Il costo e le gelosie degli "altri"
Si innescano anche ulteriori temi riguardo ai cittadini/colleghi che non usano la bicicletta, perchè se la bicicletta è un modo meno invasivo di muoversi in città, dovrebbe richiedere strutture onerose (a parte le ciclabili che potrebbero essere equiparate alle preferenziali per i mezzi pubblici) per poterne fruire ?
Insomma le auto arrivano ovunque e parcheggiano ovunque (purtroppo) non necessitando di opere specifiche per la sosta sicura, le moto/scooter addirittura arrivano anche nei posti dove non arrivano le auto (purtroppo) e possono essere parcheggiate senza necessità di strutture adeguate (purtroppo).
Per le biciclette occorrerebbe creare sistemi di parcheggio adeguati e sempre più diffusi fino ad arrivare ad occupare suolo pubblico appena liberato dalle auto e moto, anche se con maggior densità di posti.
La pieghevole non necessita di parcheggio!
Allora la bici pieghevole, che non necessita di opere specifiche per il parcheggio, può diventare il volano di una nuova cultura del movimento in città?
Le
attuali pieghevoli rappresentano finalmente (le Grazielle non erano
così duttili) l'evoluzione della bicicletta come mezzo di trasporto che
non necessita, per il parcheggio, di ulteriori strutture oltre a quelle esistenti.
Si parcheggiano in casa o in ufficio, si possono portare negli uffici pubblici, ospedali, supermercati, negozi, ristoranti, potrebbero essere tranquillamente ospitate in guardaroba nei banche, cinema e teatri...
Cicloevoluzione!
Insomma perchè non credere che la pieghevole sia la vera evoluzione, l'anello mancante che finalmente ci porti non a ricollegarci alla scimmia ma ad un nuovo modo di essere uomini, chissà cosa ne penserebbe il buon veccho
Charlie ?