giovedì 7 luglio 2011

Intermodalità: il valore aggiunto

Il MammiferoBipede scrivendo la sua elegia della Brompton, aveva sagacemente intitolato il post "Un pedone con le ruote" ed è una grande intuizione (che non meraviglia conoscendo il personaggio), perchè dopo qualche anno di commuting totalmente in bici, quando uso la pieghevole, mi sento in effetti meno ciclista urbano e più pedone.

L'agognato accesso in metropolitana (o in generale sui mezzi pubblici) con la bicicletta normale rappresenta un valore aggiunto per ciclista urbano, perchè consente in caso di emergenza, difficoltà o scarsa illuminazione di poter fruire una tantum di questa possibilità (che tra l'altro è cara).


La bici pieghevole invece è un valore aggiunto per chi usa quotidianamente i mezzi pubblici, perchè consente di abbattere i tempi di percorrenza del primo e dell'ultimo miglio (da e per il mezzo principale: metro, treno ecc), e di consentire alternative efficaci in caso di problemi al mezzo principale.

la B. occupa meno posto di un trolley


Tanto per dire stamattina ci sono stati problemi sulla Metro A, quando ho visto che la cosa si prolungava sono sceso e sono andato a prendere direttamente la Metro B bypassando il nodo di Termini, per un totale di circa 4 chilometri.
Una volta al lavoro ho visto arrivare un collega con quasi 1 ora di ritardo...

metro e ferrovie metropolitane di Roma (fonte atac)

    2 commenti:

    Marcopie ha detto...

    A me capita, invece, di scordarmi che il servizio di metropolitana (linea A) è interrotto dopo le 21.00. In quei casi il "valore aggiunto" è che me ne torno in bici direttamente, senza dover dipendere dai mezzi pubblici. Avere più opzioni è meglio che essere legati ad una soltanto.
    :-)

    Bikediablo ha detto...

    succede anche a me qualche volta la sera, quando vedo che è troppo tardi per scambiare a termini, scendo a Circo Massimo e torno pedalando.
    :-)