mercoledì 16 gennaio 2013

Cicloevoluzione senza parcheggi

Stamattina riflettevo sui discordanti commenti alla notizia della rastrelliera per le biciclette appena installata da una grande azienda di telecomunicazioni, per i propri dipendenti e consulenti ciclomobilisti, nei suoi uffici periferici. 

Il bicchiere mezzo vuoto.
La discordia nasce innanzitutto dalla tendenza dei ciclisti urbani a vedere il bicchiere sempre mezzo vuoto, anche per colpa di chi finora si è occupato di mobilità ciclabile, siano essi associazioni o amministratori, che è stata vista prevalentemente in senso ludico, anche se le cose stanno cambiando da un paio d'anni a questa parte.
L'altro motivo di discorsia è nasce dal fatto che i ciclomobilisti chiedono parcheggi (oltre che mobilità sicura) che siano quantomeno utili e diffusi come quelli disponibili all'estero, ma i mobility manager (comunali o aziendali) o comunque coloro che decidono se, quali e dove installarli non hanno idea delle reali necessità sia in termini di struttura che di posizionamento, e magari si scontrano anche con il management aziendale con problemi di costi e di spazi.

Il costo e le gelosie degli "altri"
Si innescano anche ulteriori temi riguardo ai cittadini/colleghi che non usano la bicicletta, perchè se la bicicletta è un modo meno invasivo di muoversi in città, dovrebbe richiedere strutture onerose (a parte le ciclabili che potrebbero essere equiparate alle preferenziali per i mezzi pubblici)  per poterne fruire ? 
 Insomma le auto arrivano ovunque e parcheggiano ovunque (purtroppo) non necessitando di opere specifiche per la sosta sicura, le moto/scooter addirittura arrivano anche nei posti dove non arrivano le auto (purtroppo) e possono essere parcheggiate senza necessità di strutture adeguate (purtroppo).
Per le biciclette occorrerebbe creare sistemi di parcheggio adeguati e sempre più diffusi fino ad arrivare ad occupare suolo pubblico appena liberato dalle auto e moto, anche se con maggior densità di posti.

La pieghevole non necessita di parcheggio!
Allora la bici pieghevole, che non necessita di opere specifiche per il parcheggio, può diventare il volano di una nuova cultura del movimento in città? 
Le attuali pieghevoli rappresentano finalmente (le Grazielle non erano così duttili) l'evoluzione della bicicletta  come mezzo di trasporto che non necessita, per il parcheggio, di ulteriori strutture oltre a quelle esistenti.
Si parcheggiano in casa o in ufficio, si possono portare negli uffici pubblici, ospedali, supermercati, negozi, ristoranti, potrebbero essere tranquillamente ospitate in guardaroba nei banche, cinema e teatri... 

Cicloevoluzione!
Insomma perchè non credere che la pieghevole sia la vera evoluzione, l'anello mancante che finalmente ci porti non a ricollegarci alla scimmia ma ad un nuovo modo di essere uomini, chissà cosa ne penserebbe il buon veccho Charlie ?



6 commenti:

Paola ha detto...

Non sono così convinta che la bici pieghevole possa essere ben accetta ovunque: mi immagino un call center o un open space dove già ogni persona ha uno spazio minimo e purtroppo ci sono parecchi uffici così...
Comunque il costo del creare un parcheggio è solo quello della rastrelliera, ma viene ammortizzato pensando alla manutenzione stradale (per dirla in modo terra-terra le bici consumano meno asfalto)

Bikediablo ha detto...

Ciao Pe,
parlo per esperienza io lavoro in un open-space e un mio conoscente lavora in un call-center, loro addirittura di solito hanno pure gli armadietti. Entrambi usiamo le pieghevoli (lui una Hoptown).
Ed ho portato la pieghevole anche presso uffici di clienti dove ha trovato tranquillamente posto, visto che in epoca di scrivanie condivise e privi di cassetti, molti vengono al lavoro con il trolley...

La riflessione che ho fatto prende spunto dalla rastrelliera dell'azienda, ma si estende all'uso quotidiano.
Quanti parcheggi dovranno fare in centro prima di riuscire a "coprire" tutto il fabbisogno ?

Già ora a volte non si trova posto perchè altre bici hanno già occupato tutti i pali disponibili.
Spero che chi legge questo post comprenda che non sto sponsorizzando la Brompton, ma l'uso delle bici pieghevoli, e non necessariamente per un uso intermodale, ma proprio per evitarsi problemi di parcheggio e di conseguenza di furti.
Poi è ovvio che non tutti vorrano comprarle, ma anche così quelli che hanno bici normali beneficeranno del mancato uso dei parcheggi da parte dei pieghevolisti.
Marco

Unknown ha detto...

Bikediablo, lo sappiamo che in realtà la Brompton ti paga per lanciare messaggi subliminali ai poveri ciclomobilisti che frequentano la rete :p

Piuttosto vorrei far riflettere su come il parcheggio per le bici sia un non problema, visto che

1)Una bici non è offensiva per l'arredo urbano ma anzi
2)Entrano fino a 20 bici su di un posto auto

Ora, attraverso una razionalizzazione della sosta e un riordino dell'arredo urbano, si potrebbe veramente cambiare l'aspetto della città e l'approccio al commuting

Finisco col dire che se una rastrelliera è interna e c'è una guardia o una portineria, è inutile lamentarsi, si ha già l'antifurto

PS: ovviamente sarei favorevole a parcheggi custoditi a pagamento per le bici (pagherei volentieri pur di non stare in ansia)

Bikediablo ha detto...

Ciao Riccardo,
eri finito nello spam e ti ho trovato solo perchè ho letto la notifica via e-mail :-)

Perchè dare un senso diverso al mio ragionamento ? Premesso che centro storico DEVE essere chiuso ai mezzi a motore, non dico che bici offensiva, ma per parcheggiare poniamo 200.000 bici in centro (ragionevole no ?) quanto occorre spendere ? e dove trovi posto ? Ed in periferia ?

Occhio perchè anche la bici privata diventa ossessione, a me l'olanda delle bici ammucchiate non piace per nulla.
La pieghevole diventa utile non solo per parcheggiare al lavoro ma anche in casa...

Insomma il ragionamento se vuoi diventa l'autosufficienza rispetto al parcheggio, cosa che auto e moto non potranno mai avere...

marco

Bikediablo ha detto...

Se mi dai una mano facciamo a metà dei guadagni :-P

marco

Paola ha detto...

Ciao a tutti, ho seguito con molto interesse tutti i commenti. In realtà seguivo il sito già da un po' (è compreso tra quelli che seguo pubblicamente nel mio profilo Blogger!) perché avevo intenzione di acquistare una bici pieghevole, ma mi sono resa conto che a Torino non è necessaria. Qui per esempio ci sono sempre cicloparcheggi liberi perché i residenti la legano in cortile in quanto esiste una delibera comunale che prevede che il regolamento di condominio non possa vietare il parcheggio della bici. Mi piacerebbe avere il problema dei cicloparcheggi selvaggi dell'Olanda, ma qui siamo anni luce! :(